Miele di Castagno: Proprietà Nutrizionali

Generalità

Cos’è il miele di castagno?

Il miele di castagno (in inglese “chestnut honey”) è un tipo di miele monofloreale prodotto da api che vivono in prossimità degli alberi di castagno ed utilizzano i loro fiori in maniera praticamente esclusiva.

Quello del castagno (Castanea) è un Genere botanico che appartiene alla Famiglia delle Fagaceae; l’unico esponente europeo autoctono di questo gruppo è proprio la specie C. sativa (classificazione Miller).

A differenza delle castagne (tipicamente autunnali), la stagione tipica del miele di castagno è prevalentemente estiva, corrisponde cioè a quello che normalmente viene definito il periodo di fioritura della pianta. Le zone di raccolta sono di tipo collinare e montuoso.

Il miele di castagno è senz’altro uno dei mieli più consumati in Italia e, per il gusto caratteristico, è anche una delle varietà nostrane più conosciute ed apprezzate anche all’estero. Anche se è raccolto prevalentemente tra giugno e settembre (talvolta fino ad ottobre), il miele di castagno ha delle caratteristiche organolettiche e gustative che si prestano ad accompagnare alimenti e ricette tipicamente autunnali.

Dal punto di vista nutrizionale è, come gli altri mieli, un’ottima fonte energetica di glucidi e contiene varie molecole antiossidanti di origine vegetale. Nella norma, rispetto alla categoria, la concentrazione di vitamine e minerali. Non pastorizzato, il miele di castagno può conservare alcune proprietà antibatteriche.

Proprietà

Miele di castagno e salute

Il miele di castagno è un prodotto di origine animale estremamente calorico. Con le sue 300 kcal per 100 g di prodotto, derivanti quasi per intero dagli zuccheri semplici, non è un alimento da sottovalutare.

In virtù del suo potere edulcorante, molti preferiscono usare il miele rispetto allo zucchero granulare da tavola (saccarosio o fruttosio) per dolcificare ricette e bevande. Gusti a parte, questa scelta può rivelarsi “vantaggiosa” SOLO mantenendo la stessa porzione, poiché il miele contiene 33% di calorie in meno rispetto al saccarosio ed al fruttosio granulare. D’altro canto, avendo un potere dolcificante inferiore, quasi tutti ne aggiungono più del dovuto vanificando il significato della sostituzione.

Il miele di castagno ha un carico ed un indice glicemico di poco inferiori allo zucchero da tavola, ragion per cui non è consigliabile usarlo in abbondanza nella dieta contro il sovrappeso, il diabete mellito tipo 2 e l’ipertrigliceridemia. Nonostante quello fresco sia dotato anche di proprietà antibatteriche, è comunque da considerare come un alimento favorente la carie dentaria.

Per quanto riguarda i minerali, non ci sono valori degni di nota; qualcuno sostiene che sia apprezzabile il quantitativo di ferro, ma di certo non è paragonabile a quello delle più comuni fonti nutrizionali (carne, pesce, uova). Discreta la concentrazione di alcune vitamine del gruppo B e di vitamina C; è comunque doveroso rammentare che le molecole termolabili, come appunto l’acido ascorbico (vit C), subiscono negativamente l’influsso della pastorizzazione (indispensabile alla commercializzazione).

Il miele di castagno è anche ricco di fattori nutrizionali ad azione antibatterica e antinfiammatoria, come i polifenoli; questi, uniti al ben noto effetto emolliente dell’alimento, fanno del miele una buona soluzione per il trattamento delle faringiti.

Fonte articolo: www.my-personaltrainer.it/miele-castagno.html

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